L’UGL Veneto lancia un grido d’allarme di fronte a numeri sempre più drammatici sul fronte degli infortuni sul lavoro in Veneto. Nel 2024, nella sola provincia di Venezia, si sono registrati 16 infortuni mortali a fronte di 12.011 denunce di incidenti. Uno scenario inquietante che si aggrava guardando al quadro regionale: 79 decessi e 70.186 denunce in tutto il Veneto.
Le province più colpite da questa vera e propria emergenza sono Verona (22 morti), Venezia e Padova, a testimonianza di una crisi diffusa e non più tollerabile. E il 2025 si sta rivelando ancora più tragico: nei primi 60 giorni si contano già 15 vittime sul lavoro, con 10.793 denunce di infortuni e 946 casi di malattia professionale.
«Parliamo di una strage silenziosa che si consuma nell’indifferenza generale – ha denunciato Luciano Conforti, segretario regionale veneto dell’UGL –. Non possiamo più assistere passivamente a questa mattanza quotidiana. È ora di intervenire con forza per rafforzare i controlli, aumentare la cultura della sicurezza, responsabilizzare imprese e istituzioni».
L’UGL chiede piani straordinari di vigilanza e maggiori investimenti in prevenzione nella sicurezza nei luoghi di lavoro. «Ogni vita spezzata non è solo una tragedia personale, ma una sconfitta per l’intera comunità – concludono da UGL -. La sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità nazionale. Non ci fermeremo finché non verrà rispettato il diritto sacrosanto di ogni lavoratore: tornare a casa sano e salvo».
Fonte: Verona Sera del 28/04/2025 (https://veronasera.it/)